Qualcuno ricorderà Hansi Müller, tedesco
dai piedi buoni dell’Inter degli anni ’80. In questi giorni un altro
Müller ha fatto una giocata da applausi: un cardinale tedesco autore di
un libro dal titolo affascinante, “Povera per i poveri. La missione
della Chiesa”. A farne parlare mezzo mondo è stata l’introduzione
scritta da papa Francesco. Come solo lui sa fare, con parole semplici
che arrivano dritte al cuore, Francesco ha ricordato a tutta l’umanità
che la ricchezza è un bene solo quando aiuta gli altri. Ci sono tante
forme di povertà: economica, fisica, spirituale, culturale, sociale,
etica. Nel mondo di oggi quando si parla di povertà si pensa quasi
subito e quasi esclusivamente al denaro. Colpa della nostra civiltà,
dove tanto ruota intorno al “potere” dei soldi, un potere così grande da
apparire decisamente superiore a ogni altro. Sembra “scontato” che una
persona sia importante nella vita e nella società, se ha tanti soldi.
Purtroppo sembra anche scontato che un individuo povero economicamente
debba stare ai margini del nostro modo di vivere, diventando irrilevante
per sé e per gli altri. In quella sua introduzione papa Francesco
ancora una volta gioca in contropiede e ci aiuta a ribaltare la logica
con la quale vedere le cose. Da sempre il Csi è un’associazione povera,
che si sente vicina ai poveri.
Non siamo nati per cercare
successi e medaglie, per sfornare campioni, per stare sotto le luci
della ribalta. Siamo nati per andare a cercare “i poveri del nostro
tempo “e fargli sentire il calore di un abbraccio, di un’amicizia, di
un’accoglienza, di un amore...
Utilizzando quello strumento
straordinario che è lo sport. Da sempre le nostre società sportive sono
aperte (con gioia) agli imbranati, ai ragazzi difficili da gestire, a
quelli scartati dagli altri, a quelli che nessuno vuole. Da sempre sono
pronte ad accogliere con la più totale normalità ragazzi e ragazze di
culture, religioni, Paesi diversi, o che hanno qualche problema fisico, o
sono “segnati “ da esperienze di vita difficili e complesse. Le parole
di papa Francesco ci aiutano a non dare tutto questo per scontato. Ci
aiutano a rafforzarci e rinnovarci nella nostra vocazione all’attenzione
agli ultimi, a ricordarci che siamo tenuti a ragionare con logiche
diverse da quelle del nostro tempo. Nel mirino abbiamo nuove forme di “
povertà sportiva”. Siamo un Paese nel quale tanti giovani non fanno
sport oppure smettono presto (e il 30% lo motiva con ragioni che
rispecchiano forme di povertà economiche, sportive, culturali)
perdendosi così una delle più belle esperienze della vita. Noi vogliamo
andarli a cercare, coinvolgerli, stanarli, appassionarli e farli giocare
con noi. In questa direzione vogliamo fare sempre di più. Una proposta
concreta per ogni nostra società sportiva: prendete la “mappa” del
vostro territorio.
Individuate una realtà che si occupa di
sostegno a qualche forma di povertà. Incontratela e proponetele di
collaborare, portando lo sport dove non potrebbe mai arrivare . Tante
società sportive già lo fanno. E così si ritrovano ad essere
spaventosamente ricche.
Massimo Achini, presidente nazionale Csi
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